I falsi miti sul piacere delle donne

Navigando in rete si possono trovare numerosi articoli riguardo l’orgasmo femminile, secondo i quali esistono distinte tipologie di orgasmo femminile (clitorideo, vaginale, multiplo, onirico, autoindotto, durante il parto, ecc.), ma in realtà le cose non stanno esattamente così.
Oggi cerchiamo di fare un po’ di chiarezza sulle più conosciute tipologie di orgasmo femminile: clitorideo, vaginale, multiplo ed infine lo squirting.
Solitamente l’orgasmo clitorideo rappresenta il raggiungimento del piacere attraverso l’autoerotismo e senza la penetrazione, mentre l’orgasmo vaginale è elicitato dalla stimolazione vaginale attraverso la penetrazione.
In realtà alcuni recenti studi in campo sessuologico sostengono che non esiste una vera distinzione netta tra orgasmo clitorideo e orgasmo vaginale: questo perché entrambi coinvolgono il clitoride che viene in ogni caso coinvolto e stimolato anche durante la penetrazione.
La stimolazione che offre il pene introdotto nella vagina è scarsa e tale stimolazione, senza l'intervento di una manipolazione diretta, avviene, in parte, attraverso la trazione delle piccole labbra che stimolano così il clitoride e per un altro verso, tramite lo sfregamento del clitoride sul pube dell'uomo.
Se la posizione assunta durante il coito o la conformazione dei genitali dei partner, non permettono questa stimolazione, si rivela necessaria la manipolazione diretta del clitoride: da qui la necessità di usare una contemporanea stimolazione del clitoride durante il rapporto che evidentemente non corrisponde ad alcuna anomalia.
Meglio quindi utilizzare i termini clitorideo e vaginale per indicare un tipo di stimolazione prevalente piuttosto che diverse tipologie di orgasmo, che possono creare “falsi miti” e provocare nelle donne sensazioni di inadeguatezza dovute alla presunta incapacità di raggiungere l’uno o l’altro orgasmo.
A questo proposito è da sfatare un'altra falsa credenza, opinione sostenuta dalla psicoanalisi, secondo la quale l’orgasmo vaginale sia superiore rispetto a quello clitorideo in quanto testimone di una maggiore maturità sessuale femminile.
Riguardo all’orgasmo multiplo è noto che il ciclo di risposta sessuale della donna, a differenza dell’uomo, non sembra comprendere un periodo refrattario e ciò può permettere ad alcune donne di avere un secondo orgasmo subito dopo il primo ed inoltre provare più di due orgasmi.
Infine lo squirting, (una “eiaculazione” da parte dell’uretra di una certa quantità di liquido prodotto dalle ghiandole di Skene), un altro fenomeno sessuale che può provocare inadeguatezza e senso di inferiorità nella donna che non ne è caratterizzata e che, in qualche caso, viene ricercato attraverso stimolazioni specifiche e vigorose che non ottengono l’effetto desiderato.
La realtà dei fatti è che le sopracitate ghiandole di Skene, una sorta di residuo prostatico nell’area che coinciderebbe con il punto G, nella stragrande maggioranza delle donne sono “atrofizzate” e di conseguenza non permettono questa esperienza sessuale: mancanza di particolari stimolazioni, vergogna o inibizione non rientrano quindi nelle motivazioni che “non permettono” lo squirting.