Relazioni a Distanza: Amore o "Fuga"?
Per fortuna oggi ci sono i cellulari, i treni ad alta velocità, i voli low cost e soprattutto skype per parlarsi e guardarsi anche tutti i giorni. Per fortuna, altrimenti chissà cosa farebbero i 2.500.000 di innamorati a distanza del nostro paese, che dal lunedì al venerdì vivono in due città diverse e nel weekend si mettono in viaggio per incontrarsi a casa dell’uno o dell’altro.
Quello delle coppie a distanza, infatti è un fenomeno in crescita esponenziale, dovuto in parte all’attuale crisi di lavoro e facilitato proprio dai nuovi mezzi di trasporto e comunicazione, che rendono possibile la relazione a distanza.
Sono chiamate “LAT”, acronimo di Living Apart Together, letteralmente Insieme NON Lontani, o meglio Insieme MA Separati, definizione che rende la “contraddizione” vissuta da queste coppie, che nonostante i chilometri di distanza, rimangono legate per molti anni.
Non si tratta solamente di amori adolescenziali, nati in spiaggia e coltivati in Internet; anzi si tratta anche di storie d’amore importanti, che vanno avanti anche da molti anni, tra trentenni e quarantenni che nel tempo hanno sempre mantenuto lo status quo della lontananza e negli ultimi anni si sono aggiunti gli sposati e persino gli sposati con figli.
Ma come si fa a vivere per anni un amore così ed è possibile mantenere vivo e autentico un rapporto coltivato via Internet e durante i weekend?
Il problema delle relazioni a distanza è piuttosto semplice e paradossale, ovvero la difficoltà di sopportare per anni di stare insieme senza stare insieme. Anche tenendo conto delle motivazioni (lavoro, diverse città d’origine, familiari) che costringono a vivere lontani, questo tipo di rapporto è caratterizzato dal prolungarsi senza mai risolversi, di una progettazione, intesa come rapporto di vita basato sull’amore.
In realtà esistono molte coppie di questo tipo che possono essere molto più solide e in sintonia delle altre che invece convivono o condividono la stessa città tenendo conto che la lontananza è concetto relativo (infatti ci può essere molta più lontananza tra due partner che vivono sotto lo stesso tetto di quanta ce ne sia tra due che vivono a chilometri di distanza) e, in questo caso correlato a ciò che definiamo “distanza psicologica affettiva”.
Insomma la lontananza nella coppia non è necessariamente un male, anzi a volte porta qualche vantaggio: migliora la qualità del tempo insieme, favorisce la passione (il desiderio cresce giorno dopo giorno ed i partner aspettano con impazienza di fare l’amore), si evitano i “rapporti fusionali” (del tipo facciamo tutto insieme, che in molte coppie annulla ciò che è una sana individualità) e si litiga meno (almeno di persona).
Prima o poi però, è necessario trovare un compromesso o un accordo a favore della convivenza e se questo non avviene (solitamente è uno dei partner a temporeggiare più dell’altro), potrebbe significare che la lontananza è di fatto una “fuga”, un modo per mantenere la propria libertà ed indipendenza e per non impegnarsi mai.