Quanto influiscono su di noi le nostre convinzioni erronee?
Tutti noi, ogni tanto, abbiamo pensieri negativi, essi ci fanno stare male emotivamente, sono dei pensieri caratterizzati dalla presenza di errori.
Riuscire ad individuare ed a mettere in discussione i “virus” mentali o errori di pensiero, significa essere in grado di far durare meno le emozioni spiacevoli ed intense.
Quali sono quindi i principali errori di pensiero che ci caratterizzano?
Svalutare il Positivo: In modo irragionevole, ci diciamo che le nostre esperienze, azioni o qualità positive non contano, non hanno valore (“Ho eseguito bene questo compito, ma tutti ne sarebbero capaci”).
La Tirannia dei “Devo”: Abbiamo una idea rigida di come dobbiamo comportarci e di come gli altri debbono comportarsi; ci diciamo in continuazione che le cose dovrebbero andare o essere come ci si aspetta o so spera che siano. L’errore sta nel considerare un’esigenza assoluta ciò che nella maggior parte dei casi sarebbe obiettivamente preferibile (“Non doveva comportarsi così”).
Il dover essere capace di tutto, il dover risolvere ogni problema, il dover piacere a tutti, il dover controllare le nostre emozioni, sono tra le più comuni autocostrizioni che ci portano a star male.
Etichettamento: Tendiamo ad attribuire a noi stessi e agli altri etichette globali, rigide, senza considerare che l’evidenza di fatto dovrebbe condurci a conclusioni meno drastiche; diamo giudizi definitivi ad un evento o ad una persona basandoci su poche caratteristiche che la riguardano (“Io sono un buono a nulla”).
Ipergeneralizzazione: Tendiamo ad arrivare a conclusioni di carattere generale in modo affrettato, allontanandoci dalla situazione concreta (“Mi tratta sempre male”).
Pensiero Catastrofico: Prediciamo il futuro in maniera negativa senza considerare altri possibili esiti o sviluppi: ci si aspetta in continuazione che avvenga un disastro, creando in questo modo intense reazioni di ansia (“Se non è ancora tornata a casa è perché sicuramente ha avuto un incidente”).
Pensiero dicotomico Tutto-Nulla: Vediamo una situazione in soli due modi contrapposti anziché in un continuum: gli eventi vengono visti come tutti bianche o tutti neri, buoni o cattivi.
Non ci sono sfumature, ci possiamo sentire perfetti o completamente imperfetti, non esiste una via di mezzo; seguiamo binari prestabiliti e rigidi (“O fai quello che ti dico, o non ci vedremo mai più”).